Parliamo di una zona poco conosciuta, Su Pallosu e Sa Rocca Tunda. Andremo a scoprire le spiagge frastagliate di Su Pallosu, arenaria, sabbia fossilizzata, scolpita dal vento e dal mare.
L’isolotto dei gabbiani, vicino alla spiaggia di Su Pallosu, mostra fieramente i fiori dell’aglio selvatico, allium sativum, che riesce a prosperare nella roccia rovente, e anzi offre un particolare odore di aglio e miele.
Percorreremo la spiaggia di su Pallosu, ammirando le montagne del Montiferru, e scopriremo che solo 50 anni fa, erano presenti capanne in falasco, dove adesso c’e’ il mare. Tutta la costa di Su Pallosu è interessata da un recupero ambientale, organizzato dalla regione, con fondi europei. Un gran lavoro di ingegneria ambientale, per impedire l’erosione della costa, e arginare l’avanzata del mare, che sta penetrando sempre più all’interno.
Lungo il cammino incontreremo lo stagno di Pauli Marigosa particolarmente interessante per gli amanti del bird whatching. Cavalieri d’Italia, aironi, fenicotteri, frequentano lo stagno, tutte specie protette e di grande valore faunistico.
Passeremo le spiagge, fino ad arrivare a Sa Rocca Tunda. Qui è possibile una prima sosta per un bagno o un momento di relax. Ci aspetta una camminata fino alla torre spagnola, e lungo il tragitto, in un posto speciale, è presente uno scarabeo scolpito nella roccia: il nostro obiettivo.
Sa Rocca Tunda è un posto poco conosciuto ma speciale. Pochi sanno che le colline di Su Crastu Biancu, vicino alla spiaggia, nascondono le domus de janas, le case delle fate. Gli archeologi conoscono la loro esistenza, tuttavia rimangono inesplorate tutt’oggi. Parleremo di questi straordinari e misteriosi monumenti archeologici, tipicamente sardi.
L’avventura continua, proprio vicino alle domus de janas, verso la costa, è presente, uno scarabeo di stile egizio. Le teorie a riguardo sono tante: si passa dallo scherzo di qualche furbetto, all’effettivo collegamento con l’Egitto, visto i numerosi scarabei, trovati nelle tombe di Tharros, antica città del Sinis.
Lo scarabeo era un simbolo molto apprezzato dagli egizi. Spesso le donne dell’alta società indossavano gioielli a forma di scarabeo. Questo insetto personificava, la prosperità, la fecondità e la protezione degli dei.
Non possiamo escludere un contatto tra la civiltà nuragica e quella egizia, se non una vera e propria “partnership”, ai tempi di Ramses II e il suo esercito di shardana.
Arrivati alla torre spagnola, costruita nel 1580 per proteggere le coste contro l’impero ottomano, si potrà ammirare la pineta di Is Arenas in tutta la sua bellezza. Il panorama comprende tutta la costa ovest fino ad arrivare a Bosa e Alghero, nelle belle giornate.
Torneremo seguendo un percorso ad anello. L’esperienza non è ancora finita. È il momento del relax, organizzeremo un piccolo picnic notturno, in spiaggia, con salsiccia, carasau e formaggio sardo. Ovviamente accompagnato da un buon vino. La sera e il tramonto sono momenti magici nella costa ovest. È il momento dei saluti e un sereno ritorno a casa.